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iàlexis
intende essere programmaticamente il riconoscimento della continua dialetticità, presente e operante nella faticosa
e impegnativa ricerca umana della verità, attinta mediante l’assiduo confronto
delle tesi o delle asserzioni dei diversi interlocutori, attraverso il loro
assiduo dialogare (dialégesthai),
sulla base di quel comune lógos (di
cui parlava già Eraclito e di cui ha parlato recentemente Papa Benedetto XVI
nella nota ‘lectio magistralis’
all’Univ. di Regensburg), capace di condurre ad una comprensibile
chiarificazione del cosmo, dell’uomo e dell’Assoluto, ricordando anche che:
“l’armonia di ciò che non appare è più valida di ciò che appare in superficie”.
In questa prospettiva di ricerca è
opportuno richiamare quanto già Senofane aveva saggiamente avvertito: “Gli dei
non hanno certo rivelato fin dal principio tutto ai mortali, ma questi, col
passare del tempo, cercando, trovano ciò che è più valido” (Frammenti, B, 18, 2).
Questi richiami del pensiero antico
vogliono sottolineare che la ricerca di un possibile rapporto integrativo tra
momento dell’indagine filosofico-razionale
e momento dell’esperienza religiosa, implicanti conoscenza e vita umana,
non è certo compito facile, meno che mai, nelle odierne situazioni culturali
dove si intrecciano e si accavallano proposte, disparate e sovente
contrastanti, tra ambiti dell’indagine scientifico-sperimentale, impegno nella
teoresi filosofica e momento della riflessione teologico-religiosa.
Occorre
comunque affrontare il “rischio”, come già diceva Platone, nella convinzione
che acquisire anche solo un piccolo nucleo di verità, contribuisce sicuramente
all’avanzamento dell’uomo, della civiltà e della cultura umana.
Alla
luce dei rilievi programmatici sopra indicati, occorre oggi solo aggiungere che
l’ambito della ricerca è attraversato da ambiguità e forti disorientamenti che,
per qualcuno, sconfinano in conclusioni nichilistiche e/o nella dichiarazione
desolata di un impossibile attingimento di linee solutive e di criteri etici
validi per le diverse situazioni e decisioni personali o collettive.
Nonostante
la presenza defatigante di questo orizzonte culturale, certo poco incoraggiante
e confuso, occorre, oltre ogni perplessità, riprendere il cammino per proporre
qualcosa che valga la pena di essere preso in esame e attentamente vagliato ai
fini di un attingimento di criteri e di regole di azione e di comportamenti,
capaci di avviare verso un mondo più vivibile e più degno per tutti gli uomini.
Le
prospettive della globalizzazione, presenti ed operanti in diversi settori, non
solo economici, dovrebbero, se rettamente intese e perseguite con onestà e
trasparenza politica, aiutare a coordinare e a mettere un po’ di ordine nella
vita del nostro pianeta e favorire la crescita di una vita più umana per tutti.
“Conosci te stesso”, il precetto delfico attraverso i secoli
In questo testo si analizza quanto uno
studioso di grande levatura come Pierre Courcelle ha presentato e radunato
criticamente su quanto è stato scritto in riferimento al famoso motto delfico: ‘Conosci te stesso’, lungo i secoli che si sono succeduti dall’epoca di Platone all’età
medievale di san Bernardo.
La preziosità di questa fatica
filologica e documentaria non può sfuggire nemmeno a chi abbia anche solo una
conoscenza generica dell’antichità classica greca e dei successivi periodi
della patristica greca e latina e dei primi secoli dell’età medievale.
L’altro come problema ontologico ed etico-sociale
Il presente scritto, recensendo una
importante opera di Joseph De Finance,
indimenticabile docente della Univ.
Gregoriana di Roma, mostra come sia
insostenibile la pretesa di chi vorrebbe convincere che la nozione dell’altro
viene prima della coscienza dell’Io e sarebbe ‘conditio sine qua non’ per poter avere una conoscenza di se stessi.
L’opera esamina quindi le tesi che sono
invalse, anche in Italia, dopo certi
influssi dell’opera di Em. Levinas.
Una ‘rilettura’ della “lectio magistralis” di Ratisbona che poteva e doveva essere ….più attenta
Viene qui preso in esame un recente
articolo di R. De Monticelli che ritiene di dover rimproverare alla famosa ‘lectio magistralis’ di Benedetto XVI, svolta a Regensburg nel settembre 2006, di non aver
tenuto conto, nella presentazione del suo discorso su Dio, della reale ‘trascendenza divina’ e della correlata tesi della indicibilità
e della
ineffabilità di Dio, nozioni e tesi che erano state proposte e
motivatamente sostenute dalla nota ‘teologia apofatica’ di un Plotino e di uno Pseudo-Dionigi.
Spunti di riflessione sul rapporto odierno tra ragione e fede
Si prende in esame una recente
pubblicazione che riporta il confronto intervenuto tra un teologo cattolico e
un filosofo non credente sul tema del ‘rapporto tra ragione,
scienza e fede’. L’indagine poteva essere
anche maggiormente approfondita, tuttavia
essa presenta un esempio dell’attuale situazione culturale presente nel nostro
Paese.
Verità e tolleranza: un rapporto che
va precisato contro ogni equivoco
In questo interessante e ben documentato
saggio su un tema decisamente cruciale e quanto mai attuale nell’odierno
contesto culturale europeo, l’Autore francese percorre idealmente lo
sviluppo del rapporto critico tra momento della ricerca e affermazione della ‘verità’
e l’istanza, altrettanto importante,
della ‘tolleranza’ o, meglio, del
rispetto delle altrui convinzioni, sul
iano della civile convivenza democratica.
Il
testo contiene le motivazioni che giustificano la necessità assoluta di rifarsi
alla "concezione personalistica e comunitaria", di fronte alle
disparate e fuorvianti proposte antropologiche, culturali e politiche che oggi
concorrono a seminare solo disorientamento e confusione su ciò che riguarda una
gestione democratica e responsabile del potere politico, una corretta
concezione della "laicità dello Stato" e una coerente promozione
della realtà della famiglia, intesa come unione fra un uomo e una donna e
basata sul matrimonio.
L'occasione di questa riflessione è offerta da una recente pubblicazione
intitolata : Il dono dell'essere. Sentieri inesplorati del medioevo
francescano, (Ediz. Messaggero, Padova, 2006) che si intrattiene sulle
diversità ricorrenti nel confronto tra "logos greco" e "Logos
cristiano", rivelando però la necessità di alcune precisazioni
filosofico-teologiche.
Audacia della ragione e inculturazione della fede: un’analisi significativa sulla Fides et ratio
Viene recensita criticamente un’opera di
vari autori sul tema globale: Audacia
della ragione, riferito ad una
espressione usata da Giovanni Paolo II nella
Fides et ratio.
Quale ragione per quale Rivelazione?
Si indicano
le condizioni epistemologiche e teoretico-esistenziali umane in base alle quali
è possibile che il discorso filosofico-razionale e metafisico si possa aprire e
connettere con una rivelazione che viene da oltre l’umano.
Modernità, postmodernità e antropologia cristiana
Si prendono
in esame due recenti opere di Ignazio Sanna e si analizzano di temi di antropologia filosofica e teologica in essi affrontati sulla scorta del pensiero filosofico moderno e postmoderno.
L’Antimoderne di J. Maritain e l’uomo d’oggi
Viene presa
in esame un’opera di J. Maritain, poco conosciuta e spesso fraintesa, al fine di indicarne i precisi intenti e i
futuri sviluppi del pensiero maritainiano.
Per una “metaphysica humilis”, fedele alla realtà terrena e alla condizione storica umana
L’esposizione
intende richiamare le linee fondanti del discorso metafisico, attinto nella concretezza
dell’esperienza umana e come espressione consapevole di questo vissuto
quotidiano.
Per una ontologia della persona umana
La
riflessione qui proposta prende spunto da un recente convegno di studio sul
tema: ‘Dire persona oggi’, e richiama le fondazioni della dignità
ontologica e morale della persona umana.
Un “preludio alla teologia” che si correla con la riflessione filosofica
Si prende in
esame una recente opera di Klaus Hemmerle: Preludio alla teologia e si
mettono in evidenza i temi di un corretto rapporto tra filosofia e
teologia.
Chiarimenti necessari sul tema del “relativismo” presente nella cultura odierna
Lo scritto
intende richiamare alcuni punti essenziali per chiarire che cosa si intenda
oggi con il termine ‘relativismo’ e per vedere la sua connessione con la
ricerca della verità, senza equivoche
intolleranze.
Scienza, filosofia, teologia: una rete di rapporti da precisare criticamente
Sulla base di
un lungo saggio del teologo contemporaneo Giuseppe Angelini, vengono presi
criticamente in esame i rapporti da lui istituiti tra ambito della ricerca
scientifico-sperimentale, ambito della riflessione filosofica e ambito della
prospettiva teologico-rivelata.
Tecnica, politica, cultura: una correlazione da precisare
Si analizza
il rapporto intercorrente tra tecnica,
politica e cultura richiamando in
antecedenza la necessità di una precisa gerarchia di valori reperiti alla luce
di una antropologia filosofica mutuata dalla concezione aristotelico-tomistica.
Una “teologia fondamentale” che lascia molto a desiderare
Si prende in
esame critico una trattazione della voce:
teologia fondamentale a cura di A. Bertuletti, indicando i punti di dissenso o non condivisibili.